venerdì 3 ottobre 2008

Südtirol = SUB-Tirol

Südtirol = SUB-Tirolo?
In Sudtirolo dopo il 1945 si sviluppò un
profon­do senso di identità subregionale?

Dalla: «Storia del concetto di “Nordtirol”»
di Hermann J. W. Kuprian,(Institut für Geschichte, Univ. Innsbruck)
in “Tirol-Trentino: semantica di un concetto”
in “Storia a Regione” 2000 – Folio Wien/Bozen

Nel 1945/46 ... le conseguenze della propaganda tanto sbandierata dalle autorità politiche sia in ambito nazionale che internazionale, toccando tutti i livelli della vi­ta sociale, possono pertanto essere sintetizzate nel modo seguente:
il termine Südtirol" raggiunse dopo la prima guerra mondiale, so­prattutto per via della minoranza tedesca ivi insediata, una risonanza enorme, un valore simbolico e di supporto all'identità locale che i ter­ritori del Tirolo antico - ossia Nordtirolo e Tirolo orientale - rimasti sotto l'Austria non potevano nemmeno sognarsi.
Peraltro, simili ten­denze a distinguersi non erano neppure nelle intenzioni; a superarle avrebbe provveduto la volontà politica di ripristinare l'unità regiona­le.
Per un po' la storia sembrò imboccare la strada del ricongiungi­mento: con l'annessione dell'Austria alla Germania nazionalsocialista rifiorirono infatti le speranze di un Tirolo unito da Kufstein a Salor­no.
Alla fine, però, avvenne il contrario: dalla riorganizzazione del­l'ex territorio austriaco, dopo la sua adesione al Reich tedesco, nacque il "Gau" del Tirolo-Vorarlberg; il Tirolo orientale venne separato dal Nordtirol e annesso al "Reichsgau" della Carinzia.
Anche se il Nordtirol conservò il monopolio sul nome fino alla riannessione dell'Osttirol (1947), la cui denominazione ufficiale con­tinuava ad essere quella di distretto di Lienz, ciò non ebbe conse­guenze sulla storia del termine.
Il Nordtirol, con la vecchia capitale di "tutto il Tirolo" - come si era espresso Gschnitzer - si riteneva la po­tenza protettrice, il nucleo di tutte e tre le porzioni storiche della re­gione e non ammetteva alcuna manifestazione di (sub)regionalismo individualizzato.
La propensione al regionalismo era peraItro molto più palpabile a livello internazionale e nei confronti di Vienna, laddove "Nordtirol" si confondeva in continuazione con "Tirol", insistendo sul suo ruolo di rappresentante esclusivo del territorio.
A differenza del Nordtirolo, in Sudtirolo e, in misura minore, an­che nel "lontano" Tirolo orientale, si sviluppò dopo il 1945 un profon­do senso di identità subregionale, corroborato non solo da un ormai inarrestabile processo di emancipazione spirituale, culturale e politi­ca da Innsbruck, ma riscontrabile anche nell'uso mediatico e nello sfruttamento economico del nome. [...] ".
La corsa alla stabilizzazione economica e sociale della società del be­nessere così come l'intero processo di avvicinamento degli stati nel­l'ambito dell'Unione Europea hanno rimosso in questi ultimi decenni la patina di costrutto ideologico, di sinonimo di un'unità politica, et­nica o storica, di strumento d'identificazione, che avvolgeva il termi­ne Tirolo.
Oggi si ha piuttosto la sensazione che, quale veicolo promozionale dell'immagine turistica, commerciale, finanziaria, in­dustriale e tecnica di un territorio, esso abbia dato vita a una nuova forma di orgoglio regionale, ma anche a un clima di competitività che alcuni interpretano come una "perdita delle tradizioni", altri invece co­me un' opportunità che può aprire nuove strade.
Il nome "Nordtirol" sembra ormai uscito quasi completamente di scena, mentre il suo cor­rispettivo per la porzione a sud dei valichi di Resia e del Brennero ha conquistato una propria individualità.
Südtirol = SUB-Tirol ?

Aus: Zur Geschichte des Begriffes „Nordtirol“
von Hermann J. Kuprian (Institut für Geschichte, Univ. Innsbruck)
In „Tirol – Trentino : eine Begriffsgeschichte“
In „Geschichte und Region“, 2000 – Folio $ Wien/Bo

1945/46: Die Folgen einer derart breiten und politisch forcierten nationalen wie internationalen Propagandatätigkeit, die sich auf alle Ebenen des ge­sellschaftlichen Lebens erstreckte, lassen sich daher thesenartig folgen­dermaßen zusammenfassen:
Der Begriff "Südtirol" erreichte seit dem Ende des Ersten Weltkrieges vor allem im Zusammenhang mit der Deutschen Minderheitenfrage einen enormen Bekanntheitsgrad, dem die bei Osterreich verbliebenen nördlichen und östlichen "Restgebiete" Alttirols in ihrer subregionalen Bezeichnung als "Nordtirol" und "Ost­tirol'' hinsichtlich einer identitätsstiftenden Funktion nichts Ver­gleichbares entgegenzusetzen hatten.
Dies war allerdings auch nicht beabsichtigt, denn der politische Wille zur Wiederherstellung der Lan­deseinheit sollte über derartigen Tendenzen stehen.
Die Geschichte schien diesem Willen auch kurzfristig Recht zu geben, als mit dem An­schlug Osterreichs an das nationalsozialistische Deutschland die Hoff­nungen auf ein vereintes Tirol zwischen Kufstein und Salurn nochmals aufblühten.
Doch es trat das Gegenteil ein, denn die territoriale Um­gliederung des ehemaligen Osterreich im Verband des Deutschen Reiches schuf den Gau Tirol-Vorarlberg. Dafür wurde Osttirol von Nordtirol abgetrennt und dem Reichsgau Kärnten eingegliedert.
Obwohl Nordtirol damit bis zur Rückführung Osttirols, … im Jahre 1947 gleichsam das Exklusivrecht auf den Namen Tirol besag, ergaben sich daraus ­vermutlich gerade deshalb! - keine weiteren begriffsgeschichtlichen Konsequenzen.
Nordtirol mit der alten Hauptstadt des "ganzen Tirol", wie es Gschnitzer formulierte, betrachtete sich weiterhin in der Schutzmachtrolle und als Kernland aller drei historischen Landestei­le, der keine ausgeprägte Eigenregionalität entgegengestellt werden sollte.
Eine solche erfolgte dafür umso intensiver auf internationaler und bundesstaatlicher Ebene etwa gegenüber Wien, in der sich "Nordtirol" selbst stets mit dem Terminus "Tirol" identifizierte und am Alleinvertretungsanspruch festhielt.
Im Gegensatz zu Nordtirol entwickelte sich indes nach 1945 in Südtirol und - in geringerem Ausmag - auch im "entfernten", geographisch isolierten Osttirol eine wesentlich selbstbewugtere regio­nale Identität, die nicht nur mit einem spürbaren geistig-kulturellen und politischen Emanzi pationsprozeß gegenüber Innsbruck einher­ging, sondern u. a. auch in der Medienlandschaft und in der ökono­mischen Verwertung des Namens greifbar wird. [...]
Der Wettlauf um die wirtschaftliche und soziale Etablierung einer Wohlstandsgesellschaft sowie der gesamte staatliche Annäherungs­prozeß im Rahmen der Europäischen Union rückten unterdessen während der letzten Jahrzehnte des 20. Jahrhunderts den Tirol-Be­griff als ideologisches Konstrukt, als Synonym für politische, ethni­sche oder geschichtliche Einheit und Identitätsmerkmal allgemein in den Hintergrund.
Vielmehr entstand der Eindruck, dag er als Mar­kenname in Fremdenverkehr, Handel, Gewerbe, Industrie und Tech­nik eine neue Form des Selbstbewußtseins, aber auch ein Konkur­renzklima erzeugte, das von

Der Name "Nordtirol" spielt in dieser Entwicklung jedenfalls so gut wie keine Rolle mehr, während sein komplementäres Gegenüber südlich von Reschen und Brenner an Eigenständigkeit gewonnen hat.
a cura di Carlo/Karl Berger
Laboratorio Athesis
ca.berger@libero.it

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