domenica 28 settembre 2008

... a Gabrielle Di Luca, un orgoglioso ATHESINO

da Carlo/Karl Berger

Pubblicato da Étranger il 25 settembre 2008 sotto il titolo “Orgoglio athesino
Scrive l’opinionista Gabrielle Di Luca:
«Leggo nel blogg di Concetta Failla che Carlo/Karl Berger ha aperto un suo blog personale. In prima pagina, Berger mi ha onorato di un lunghissimo commento al mio pezzo “Degli italiani si può fare a meno“, apparso ieri sul Corriere dell’Alto Adige col titolo “Quei due mondi sono distinti e non si parlano”. Non mi diffondo più di tanto sul commento di Berger. Basti dire che lui (come sempre) prende spunto da qualcosa di mio (o di altri) per riproporci la solita tiritera su Athesis, la terra tra i monti e sul fiume eccetera eccetera.
Berger in sostanza non ha capito molto del mio pezzo, ma ciò non è sicuramente grave. Forse potrebbe essergli utile un esempio: come mai le teorie di Berger risultano del tutto ignote e non vengono mai discusse da quel “mondo tedesco” che lui non reputa “diviso” da quello italiano, perché (con esso) comune espressione della cultura “athesina”? Non sarà mica che questa famosa cultura “athesina” esiste solo nella testa di Berger?
P.S. Neppure gli italiani, peraltro, appaiono molto interessati a discutere le tesi di Berger. Basti pensare al successo raccolto dal figlio, Alberto, in seno al partito Forza Italia.
Rispondo:
a) “Basti dire che lui (come sempre) prende spunto da qualcosa di mio (o di altri) per riproporci la solita tiritera su Athesis, la terra tra i monti e sul fiume eccetera eccetera.”
Infatti: grande fortuna la mia che esistano delle persone che, insistendo in una incongruente critica, mi offrono l’occasione per discutere le mie “teorie” sulla solita “tiratera” su Athesis. Per nostra fortuna le “tiratere” di certi bloggs, più lunghe del fiume Athesis, in gran parte distintamente inconcludenti, in buona parte nobilmente offensive, a volte elegantemente volgari, culturalmente ineccepibili, ed apprezzate dal grande mondo dei veri intellettuali per il loro aulico linguaggio, non si chiamano Athesis.
b)... come mai le teorie di Berger risultano del tutto ignote e non vengono mai discusse da quel “mondo tedesco” che lui non reputa “diviso” da quello italiano, perché (con esso) comune espressione della cultura “athesina”? Non sarà mica che questa famosa cultura “athesina” esiste solo nella testa di Berger?
a) “Mai discusse dal mondo tedesco” perché nella vita, e particolarmente in politica, nessuna delle parti ha interesse di farsi megafono delle contestazioni o accuse risoltegli.
A parte il fatto che le affermazioni di Athesis, come Gabrielle Di Luca ormai ben sa, sono tratte dalla più importante storiografia tirolese, che Etranger non ha mai saputo mettere in discussione. Solo insinuando , invece, che il “Berger estrapola dai testi degli storiografi solo quanto gli fa comodo”.
Egli ben sa che la contestazione che Athesis muove alla SVP recita solo: “Perché i Südtiroler odiano, disprezzano, vogliono demolire il termine “Alto Adige” se la più importante storiografia dimostra che l’uso nome del nostro fiume, precede, accompagna ,sostituisce quello di “Tirol” dal almeno il 1270 fino a almeno il 1490 circa. Il signor Di Luca, senz’altro più preparato di ma, per dimostrare questo asserto estrapolerebbe, naturalmente, solo tutte le citazioni del termine “Tirol”, dimenticando di analizzare se per caso, da qualche remoto e nascosto pertugio, sbucasse anche il riferimento al fiume ed ai monti. Purtroppo non tutti sono così sagaci!

c) “mondo tedesco che lui non reputa “diviso da quello italiano”.
Per una corretta semantica di questo suo concetto attendo una cortese indicazione dei testi in cui compaia una simile mia affermazione. O una doverosa rettifica.

d) “mondo tedesco ed italiano comune espressione della “cultura athesina”.
NO. Athesis tenta di ricordare ai Südtiroler che lo loro “storia” (NON CULTURA PREGO) ha le sue radici nella storia (“fluida” afferma Di Luca) da cui :
“circa Athesim, in partibus Athesis, terra Athesis, per del Ets, land an der Etsch, de Athesi/Athasi.

Perseverando incorreggibilmente nel mio pessimo buon gusto nel voler esortare gli altoatesini di lingua italiani a sfoderare un minimo di “orgoglio athesino” a farsi un piccolo pensierino prima di volersi ingraziare il prode Durni vestendo la divisa di sudtirolesi (scusate: “sub-tirolesi”), invito i baldi, simpatici, bloggeristi di Segnavia ad onorarmi in casa mia, nel blog “Orgoglio athesino” perché sta per iniziare una “noiosissima” esposizione cronologica della comparsa – nella storiografia athesina – dello “strano” termine di Athesis (Che abbia a che fare con la fluidità del fiume?). Niente paura, non scenderemo della protostoria, né nella preistoria, ma ci aggireremo piacevolmente nei racconti dell’epoca di Dante, di Walther von der Vogelweide ...
Buona lettura!
Orgoglio.athesino.worpress.com.

Cronologia della comparsa del riferimento all’Adige nella storia della nostra “terra all’Adige e fra i monti”, ovvero della “terra athesis”

A cura di Carlo/Karl Berger

Le “partes Athasis”furono sin dal pieno Medioevo uno dei domini centrali prima dei vescovi di Trento e dei conti di Appiano e Ultimo, poi dei conti di Tirolo.
1270 (attorno) Goswin di Monte Maria usa a volte “terra Athesis” e scrive anche “Comitatus de Tirol cum tota terra Athasi ac omnibus appendiciis”
Otto Stolz scrive:
«Tale uso del toponimo “Etschland” che incontriamo anche in altri documenti costituisce probabilmente anche una testimonianza di quanto l’impareggiabile peculiarità di questo lembo terra abbia influito sulla popolazione autoctona e sugli stranieri”»
«La valle dell’Adige rappresentava probabilmente la parte più importante e più ricca di tutta la Contea, il suo nucleo ed il suo cuore, ed era quindi spesso utilizzata per raffigurare l’intera regione»
«Das Etschland mochte als das wichtigste und reichste Teil der ganzen Grafschaft, als ihr Kern und Herz, gelten und daher gerne in diesem Sinne für das Ganze kurzer Hand eingesetzt werden.»
1282: Il Vescovo di Coira testimonia che nessuno dei predecessori del dominium Tyrolensem si era mai sottoposto alla competenza di un tribunale fuori dalla “terra dei monti”(“montana”)
1297. “consuetudo iuris in partibus Athesis”;
- inizi del 1300: l’autore della Reimchronik affianca al termine “Tyrol”. “bi der Etsche und in dem Inntal”
1312: I “provisores terre” dovranno amministrare le entrate “in der grafschaft ze Tyrol, pei der Eys, in Wibtal und in dem Intal”.
1328: Re Enrico impone a tutti I giudici e funzionari “in unserer grafschaft ze Tyrol, ez sei bei der Etschoder in dem Inntal”....
1330 “bi der Etsche und im Intal o di Etsch;
1330: arbitraggio fra l’imperatore Ludovico ed i Duchi di Austria per la Contea del Tirolo: Daz Oberland umb die Etsche und im Yntal”.
1335: con la morte d’Enrico, ultimo conte di Gorizia, l’imperatore ... ei Duchi.. si accordano per la spartizione della “Grafschaft Tirol”, oppure Land an der Etsch, Land im Inntale e Land im Gebirge”.
1339. In un contratto i Conti di Asburgo e di Gorizia si promettono aiuti reciproco gen den Etschern und wer die grafschaft ze Tyrol innehat
1340 (attorno al): Johann von Viktring, il più esperto ed (poco) attendibile storiografo della Germania orientale nel XIV secolo scrive ...non disdegna la versione “in partibus Athasis” e definisce addirittura il Duca Ottone i Carinzia-Tirolo, “dux de Athesis”
1345 e nel 1571 l’Arciduca Ferdinand d’Austria parla di “Etschländer”;
1347 il margravio Carlo IV futuro imperatore parla di “Herrschaft e di Land an der Etsch”;
1359: Documento con le disposizioni si Margareta a favore degli Asburgo: “unser Fürstentum, die land und grafschadte ze Tirol und ze Görz und auch die Gegend an der Etsch”
1362 Mainardo III “in unserm land bey der Etsch;
1363, 26 gennaio: il Duca Rodolfo IV d’Asburgo erede dei “vorgenannten unsrew fuerstentuem ...grafschefte zu Tyrol und ze Goerz, die land und gegende an der Etsch und daz Intal mit der burge Tyrol“
- i membri dell’Ordine Teutonico ricorrono al termine „Etscher“ nel senso di “Tiroler”
1363: il Duca Rodolfo comunica al Doge di Venezia l’acquisizione del Tirolo che chiama “terra athesis”:
- - sotto i Wittelsbach “Hauptmann im Gebirge und an der Etsch”;
1363: il Duca Rodolfo nella sua lettera al Doge si limita ad un “comitatus et terra Athesis”
- a metà del ‘300 Margarethe Maultasch è citata come “domina Actasis”;
- con il Duca Rodolfo d’Austria “Hauptmann der Grafschaft Tirol, des Landes an der Etsch, in dem Gebirge und im Inntal);
- „Etschland“ fu spesso usato come vera e propria denominazione geografica, e ciò soprattutto nel XIV secolo...”,
1401: Re Ruperto parla ancora di Grafschaft zu Tirol, dem Land an der Etsch und im Inntal”;
1406: Nuovo statuto regionale Absburgico: „Landesvolk in der Grafschaft ze Tyrol und des Landes an der Etsche und am Inn“
1406 e 1432 il nobile tirolese von Starkenberg: Landleute an der Etsch oder von Österreich;
1415 gli abitanti della contea del Tirolo sono chiamati abitanti della regione circa Athesim et in Valle Eni, ma si cita anche il comitatus Athesis et Tyrolis;
1416: hie an der Etsch und indem Intal;
1435: Die Grafschaft Tyrol mitsambt dem land an der Etsch und das Intal);
ma si cita anche comitatus Athesis et Tyrolis;

1442: Re Federico III vuole recarsi ad Augusta dalla “regione lungo l’Adige” (“von der Etsch heraus”)
1444 si narra della conquista di Trento da parte degli Eytzscher.
1444 Enea Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio II utilizza il termine Athesini
1488: “...il blocco della strada di valico verso “l’Etschland” danneggia...”
1489: “...una distinta dei guadagni in alcuni territori asburgici, tra cui anche l’Etz;
- fine secolo XV: il termine provincia Athesina è usato ripetutamente in sostituzione di “Tirol” dallo storiografo bavarese Veit Arnpeck;
1489 e 1490: ultimo epilogo di un doppio nome “Grafschaft Tirol und im Inntal”
e si noti che qui l’attuale Bundesland Tirol è definito “und am Inn” mentre la denominazione di Tirol è riservata alla parte “non Inntal” e cioè al Land an der Etsch, vale a dire all’attuale Südtirol. Ora si sono invertire le parti e siamo diventati un “SUB-Tirolo”
- anche dopo il XV secolo l’Ordine Teutonico mantenne la denominazione di “Ballei an der Etsch und im Gebirge”
- studenti tirolesi iscritti alle università di Vienna e di Basilea; “de Inchigen in Athesi e de Hallis in Atisi”
- la Steirische Reimchronik preferisce il termine Etschaere, vale a dire “Etschländer“

Riforma amministrativa avviata nel XVII secolo dall’imperatrice Maria Teresa:
1754, si formarono i seguenti circoli: alta valle dell’Inn, bassa valle dell’Inn e alta val d’Isarco, val Pusteria, Burgraviato e Venosta, terra all’Adige e all’Isarco, ai Confini italiani.
1809: dopo il fallimento della rivolta, il Tirolo, fino allora tutto in mano bavarese, venne diviso in virtù del trattato di pace austro-francese di Schönbrunn. Il territorio del vecchio principato vescovile di Trento nonché gli antichi giudizi tirolesi al di sotto della linea Neuhaus, Meltina, San Genesio, Wanga, Castelpietra al Renon, Fiè e Tires furono raggruppati, secondo l’uso francese, nel “Dipartimento dell’Alto Adige”.; in entrambi i casi furono sottratti alla signoria bavarese e consegnati al Regno italico,
1816-1849: La regione Tirolo e Vorarlberg divisa nei circoli dell’altra valle dell’Inn, della bassa valle dell’Inn, della Pusteria, lungo l’Adige (Bolzano), di Trento, di Rovereto e del Vorarlberg. Vaste zone del Tirolo meridionale vennero incluse nel “Circolo all’Adige” (Kreis an der Etsch)
1919: secondo l’opinione corrente il nome “Südtirol” sarebbe nato solo dopo il 1919, come immediata conseguenza della divisione del Tirolo sancita dal trattato di pace fra Austria e Italia (St-Germain-an-Laye, 10 settembre 1919)
1923: L’uso del termine “Südtirol” limitato alla futura provincia di Bolzano si attestò già dopo la fine della guerra anche e a partire dal 1923 fosse stato proibito....
1948: il termine “Sudtirol” venne ancora una volta evitato nel primo statuto di autonomia, scegliendo di tradurre ufficialmente l’italiano “Alto Adige” con “Tiroler Etschland”
(oggi siamo arrivati al punto di imporre la traduzione di “Alto Adige” in “Sudtirolo”!)
Il termine “Etschländisches Tirol”, maggiormente gradito ai rappresentanti austriaci e sudtirolesi venne invece rifiutato perché il Governo Italiani riteneva che fosse troppo evocativo dell’0antica appartenenza comune di questi due territori;
Etschland appariva assai più fondato dal punto di vista storico, visto che le sue varianti di “Land an der Etsch”, “bei der Etsch” ed ulteriori combinazioni, avevano designato fin dal medioevo l’area della valle dell’Adige, ossia il “Viertel” lungo l’Adige, e, occasionalmente, la parte di contea del Tirolo a sud delle Alpi che confinava con l’Inntal”, oltre a essere stato utilizzato per lungo tempo quasi come sinonimo di “Tirol”
1923: Otto Stolz in un commento apparso sulla “Tiroler Heimat” afferma: “Senza la valle dell’Adige, la valle dell’Inn non è più Tirolo”
(ed allora io posso tranquillamente affermare che, non essendo più la Valle dell’Inn il “Tirolo” la nostra terra Athesis non può essere chiamata SUD-TIROLO (SUB- Tirolo) cioè una sub-regione di un Tirolo della Valle dell’Inn che non è più Tirolo. CKB)
Scrive Giuseppe Albertoni:
“Gran parte della storiografia dedicata a questi territori in età medioevale tende a proiettare nel passato una astratta idea di Land Tirol, quasi fosse un “a priori” non sviluppatosi storicamente”
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
PRECISO a questo punto che tutti i dati fin qui esposti soni stati desunti dal testo del Prof- Klaus Brandstätter dell’Uni-Innsbruck dal titolo „Una storia del concetto “Tirol” (inchiostro azzurro)
Da Hans Heiss + Gustav Pfeifer; “Contributi per una storia del concetto di “Südtirol”(inchiostro verdone):
da Otto Stolz: Geschichte des Landes Tirol: Die Begriffe…(inchiosto rosso)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dovresti solo vergognarti per permetterti di insultare i tirolesi chiamando la loro terra sub-tirolo...
e in quanto al termine "alto adige" è offensivo nei confronti dei tirolesi perchè evoca il periodo fascista... che poi sia stato usato in passato non è rilevante, visto che era usato in altri contesti (ad esempio dai francesi in era napoleonica e sappiamo tutti quanto male ha fatto napoleone alla nostra terra)

Karl/Carlo Berger - Athesis ha detto...

a) SUB-Tirolo: Hai un'idea dove si trova il castello di Tirolo? Dove è nata la Dinastia dei Tirolo? Dove risiedeva Margarete Maultasch ultima duchessa Tirolo-Gorizia? Hai l'idea chi erano i conti di Andechs che hanno fondato Innsbruck. Hai l'idea perché Otto Stolz ha scritto "Senza la valle dell'Adige, la valle dell'Inn non è più Tirolo? NO!
NO? Allora non posso più aiutarti. Ci sono in giro degli ottimi professori di storia che a pagamento t’insegnano ciò che io qui sopra ho cercato di "inculcarti" "a'gratis". Ognitanto c'è qualcuno che "si vergogna" di non sapere (e di non voler sapere) nulla della propria Heimatgeschichte.
b)"Alto Adige": però, fino a Napoleone ci sei arrivato; poi, puoi ancora “redimerti” facendoti spiegare da quel proff. di cui sopra cosa hanno voluto dire gli storiografi di cui sopra con i riferimenti di cui sopra, al Land an der Etsch di cui sopra.
c) “evoca il periodo fascista ... Napoleone che ha fatto tanto di male”. Lasciali stare allora!!!
E cerca di evocare invece quanto di bello, di buono, di storicamente valido (la creazione della nostra Heimat) hanno fatto i Tirolo-Gorizia di cui ora godiamo il nome. Peccato, però, che il prof Klaus Brandstätter dell'Uni di Innsbruck (vedi sopra) affermi testualmente:
“Etschland appariva assai più fondato dal punto di vista storico, visto che le sue varianti di “Land an der Etsch”, “bei der Etsch” ed ulteriori combinazioni, avevano designato fin dal medioevo l’area della valle dell’Adige, ossia il “Viertel” lungo l’Adige, e, occasionalmente, la parte di contea del Tirolo a sud delle Alpi che confinava con l’Inntal”, oltre a essere stato utilizzato per lungo tempo quasi come sinonimo di “Tirol”.
d) Ma non avevi detto che estrapolavo solo notizie parziali?
Vedi che ti ho risposto: leggi, leggi, leggi meglio e non far sempre, solo per divertimento e per provocare, il "finto ignorante della Heimatgeschichte", il “finto tonto”
Guarda che non ti conviene: va a finire che qualcuno ci crede veramente che sei un tonto. E sarebbe peccato, no?